Presentazione

Paolo Foschi

Se c’è una persona in cui si può riconoscere l’identità del paese, questa è Pino Boschetti: per il lavoro che ha svolto, per la casa in cui abita, per l’amabilità del carattere e il garbo della conversazione…; nel succedersi del tempo, nelle mutate residenze, percorrendo il paese, nella piazza, nelle strade, nei nomi, sono sempre più numerosi quelli sconosciuti, e se ciò è da una parte segno della vitalità di Santarcangelo e di una sua grande capacità di attrazione, dall’altra può provocare in chi vi abita da tempo una sorta di spaesamento, determinato dal fatto che la nostra identità è legata al riconoscimento degli altri; poi capita di incontrare Pino, o più spesso Dolores, e allora ci si sente a casa e si riprendono discorsi e pensieri, come se appena interrotti.

Ma Pino non è solo, lo accompagnano i personaggi dei suoi quadri, un mondo popolato di figure familiari, quelle stesse a cui ha dato voce la poesia di Baldini, una umanità ritratta con uno sguardo affettuoso, indulgente, ironico, arguto, e in cui paesaggi, ambienti, persone e cose, anche le più minute, convivono armoniosamente.

Della sua pittura diranno più appropriatamente altri: a me pare che nelle sua creazioni possa leggersi quella mirabile sintesi di ispirazione e ostinata pazienza di cui si nutre l’arte; e questa mostra ne è il riconoscimento.